L. -, è una pianta medicinale che l'uomo ha usato fin dall'antichità. Il termine ortica deriva dal latino
, tatto, in riferimento alla sua azione urticante.
Dell'ortica si raccolgono le sommità non ancora fiorite, ma anche i semi, i fusti e le radici.
Ecco di seguito un piccolo riassunto degli utilizzi di cui ho trovato riferimenti:
FOGLIE:
medicinale (uso interno e uso esterno), cibo, colore (verde)
SEMI:
medicinale (uso interno e uso esterno), cibo
STELI:
fabbricazione di tessuti
RADICI: medicinale (uso interno), colore (giallo)
In ogni caso, per usarla nei cibi, comunemente si raccolgono le cime e si cuociono. C'è anche chi dice di consumarla in insalata, ma dalla mia esperienza, anche dopo diverse ore dalla raccolta, non perde la sua proprietà urticante.
Le cime (le vedete nella foto sotto) possono essere usate per preparare frittate, risotti, ripieni, zuppe o mangiate come semplice erba cotta.
L'ortica, denominata anche spinacio dei poveri, contiene, come gli spinaci, vitamine: A, C e K e minerali: calcio, ferro e potassio ed è anche simile come gusto, ma come tutte le piante spontanee contiene più principi attivi rispetto alle verdure coltivate.
L'ortica può essere seccata e può essere usata per farne infusi.
Plinio scriveva che molti attribuivano all'ortica il potere magico di tenere lontane le malattie per tutto l'anno.
Per uso interno ha proprietà diuretiche, depurative, dietetiche, rimineralizzanti, antianemiche e antinfiammatorie dell'intestino.
Questa volta, in cucina, useremo le sommità e ci faremo ispirare da una ricetta storica!
Pronti?