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Iperico, l'erba cacciadiavoli

Maria Stella Rossi • 22 giugno 2020

Raccolta, curiosità, proprietà e ricetta storica

“…L’antica sapienza già lo indicava come potentissimo strumento contro Satana e le sue opere,
intese appunto a gettare il cristiano nei regni infernali per bruciare nelle fiamme eterne” 
- Manlio Barberito, La festa romana di San Giovanni -
raccolta di cima fiorita di iperico, Hypericum perforatum
Eccoci giunti al periodo più speciale dell'anno per noi streghe raccoglitrici... Sono i giorni intorno al solstizio e al giorno di San Giovanni, 24 giugno. Tra le erbe che si raccolgono proprio in questo periodo primeggia l'Iperico!

Perché un cacciadiavoli?

Cacciadiavoli e scacciadiavoli, due nomi comuni dell'Iperico. Fin dall'antichità, veniva raccolto e portato addosso e appeso fuori dalle case per scopi magici, in particolare per essere protetti dalle streghe, essendo le streghe state identificate dalla cultura cattolica come diavoli. Noi oggi gli attribuiamo la protezione contro il male, ma a favore delle streghe, bruciate nel corso della storia per essere state donne conoscitrici delle erbe. 

Ve lo presento:

L'iperico - Hypericum perforatum L. -, è una pianta medicinale nota fin dai tempi pagani. Il termine Hypericum deriva dal greco hýper, sopra, ed eikón, immagine. Perforatum deriva dalle ghiandole translucide, simili a piccolissimi fori, presenti sulle foglie. 

Dell'iperico, soprannominato erba di San Giovanni in epoca cristiana, si raccoglie la parte aerea della pianta e soprattutto le sommità fiorite per scopi medicinali (per uso interno ed esterno) e tintorei (per ricavare rosso e verde). Di solito si usa fresco, ma è possible seccarlo anche per preparare infusi e acque fiorite.

L'iperico non è stato molto utilizzato in cucina, se non nella preparazione di grappe e liquori.
Le sue proprietà per uso interno ed esterno sono numerose. Per uso interno ha proprietà digestive, aromatizzanti, ipotensive, antispasmodiche, astringenti, antinfiammatorie, antidepressive, cicatrizzanti, eudermiche... Molte di queste proprietà valgono anche per uso esterno!
Io lo utilizzo spesso sotto forma di oleolito o di pomata sulle punture di insetto, ferite, scottature, eritemi solari... ma attenzione: sia che lo utilizziate per uso interno, sia che lo ingeriate, non dovrete esporvi al sole per alcuni giorni altrimenti rischiereste una reazione cutanea caratterizzata da arrossamento e forte prurito dovuta alla fotosensibilizzazione. Credetemi perché a me è successo e non è stato affatto piacevole!!!
Questa volta prepareremo un medicinale e ci faremo ispirare da una ricetta storica!
Pronti?

Olio di Iperico descritto da Castore Durante

"Fassi l'olio d'Hiperico perfettissimo in questo modo semplice, & composto. Prendonsi per far il semplice le cime dell'Hiperico, che cominciano a maturarsi, oncie tre; si macerano tre giorni in vino odorifero, poi si fan bollire in vaso doppio, atturato ben l'orifitio, poi si spreme, & si mette altretanto hiperico, & di nuovo si macera, si cuoce, & si spreme, & cosi si fa la terza volta, aggiungendovi del vino, se vi bisogna, poi si aggiunge alla colatura di termentina, oncie tre di olio vecchio chiaro oncie sei di zafferano scropolo uno. Cuocesi di nuovo in vaso doppio alla consumation del vino, poi si spreme, & fatto ch'haverà l'olio la residentia si purga, & riserbasi....".
Castore Durante è stato un medico naturalista del XVI secolo. Originario di Gualdo Tadino, lavorò a Roma come insegnante e al servizio di Papa Sisto V.  Nel 1585 scrisse l'Herbario novo, uno degli erbari più famosi della storia, da cui è tratta la ricetta. E solo un anno dopo pubblicò Il tesoro della sanità, un prontuario di rimedi medicinali.
Ora, visto la lunga preparazione e l'utilizzo non più salutare delle trementina,
reinterpretiamo la ricetta procedendo così:
  • raccogliere l'iperico e sistemare le cime tagliuzzate direttamente in un barattolo di vetro;
  • spruzzare sopra un poco di alcool;
  • riempire il barattolo con olio (io uso l'olio di oliva);
  • lasciare al sole finché l'olio non diventa rosso (circa un mesetto);
  • filtrare con una garza, torchiare e conservare al buio in un barattolo di vetro. 
  • sommità fiorite di iperico per la preparazione dell'olio di iperico o oleolito di iperico

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  • filtgraggio dell'olio rosso di iperico

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  • olio di iperico o oleolito di iperico

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  • pomata o unguento di iperico

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Buone stregonerie, sperando che possa cacciare ogni vostro diavolo! 
La prossima volta che torneremo a parlare di lui potremo dire di altri utilizzi.


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