Menta, la ninfa profumata
Maria Stella Rossi • 8 giugno 2020
Raccolta, curiosità, proprietà e ricetta storica
...e la menta selvaggia
l’aere per ogni loco
de’ varj atomi irraggia,
che con soavi e cari
sensi pungon le nari.
...
Giuseppe Parini, La salubrità dell'aria
Continuiamo il nostro viaggio attraverso le erbe... questa è la volta di un'erba aromatica!
Perché una ninfa profumata?
E' il mito che ci narra la storia della menta. il nome menta, infatti, è collegato alla ninfa Mintha. Ade, dio degli inferi, si era innamorato di lei e Proserpina, sua moglie, spinta dalla gelosia, la tramutò in pianta. Il dio poté solamente donarle il suo caratteristico fresco profumo. Esistono anche altre versioni del mito. Qualcuna mette Demetra, dea delle messi e dei raccolti, al posto di Proserpina. Un'altra ribalta tutta la storia, raccontando che fu Proserpina a salvare Mintha dalle violenze di Ade.
Il mito ha dato origine all'ambiguità simbolica della pianta: da una parte considerata pianta legata alla morte e alla sterilità, dall'altra una pianta legata all'amore e all'eccitazione.
I greci ne vietavano l'uso prima delle battaglie, mentre i romani la mettevano nella famosa Corona Veneris
usata sul capo degli sposi come buon augurio!
Ve la presento:
La menta - Mentha spp. -, è una pianta medicinale già nota nell'antichità. Il termine che identifica il genere, lo abbiamo detto sopra, deriva da quello della ninfa che significa "dal buon odore". E' una delle più popolari tra le erbe di San Giovanni... ne parleremo in un prossimo articolo.
Ho scritto spp.
in riferimento alle numerose specie di menta di cui alcune sono spontanee e altre sono coltivate. Tutte le specie hanno praticamente le stesse proprietà.
Della menta si raccolgono le sommità che, come avviene per tutte le piante appartenenti alla famiglia delle labiatae,
ricresceranno subito per dar vita al altre sommità. In particolare per la menta, questa sua qualità ha dato origine alla nascita di iconografie e simboli araldici come quello legato alla scritta "recisa floret", tagliata fiorisce.
Ecco di seguito un piccolo riassunto degli utilizzi di cui ho trovato riferimenti:
FOGLIE:
medicinale (uso interno e uso esterno), cibo, colore (verde), detergenti, profumi, repellente per insetti
FIORI:
medicinale (uso interno e uso esterno), cibo
FUSTI:
colore (verde)
Per gli utilizzi culinari meglio usarla fresca. Può essere usata per aromatizzare insalate, frittate, salse, dolci, sciroppi, bevande, liquori...
Ippocrate la considerava un afrodisiaco, Plinio un analgesico.
Per uso interno ha proprietà digestive, stomachiche, rinfrescanti, toniche, antispasmodiche, antinfiammatorie delle vie aeree, bechiche, carminative, colagoghe, antireumatiche...
A me è capitato di usarla in caso di vomito e nausea sotto forma di infuso concentrato e gli effetti sono stati stupefacenti!
Vi segnalo anche un altro utilizzo. Vi ricordate quando abbiamo parlato di ortica? Strofinare foglie di menta sulla pelle irritata dall'ortica, ma anche da orticaria e da punture, può essere di gran sollievo per chi non è abituato alla sopportazione del "dolore"!
Questa volta, in cucina, useremo le sommità e ci faremo ispirare da una ricetta storica!
Pronti?
Salsa verde
"Affare salsa verde tolli petrosimuli*, menta, cardamomi, nuci moscate, pepe, garofani**, çenzabro***
et pista forte in mortale, et giungnice poca de molglica de pane, et poi micti algli, se tu n'ày, et destempera con bono acito".
* prezzemolo
** chiodi di garofano
*** zenzero
La ricetta è di anonimo meridionale del primo Quattrocento ed è contenuta nell'originale Manoscritto dei Due libri
edito con il titolo Due libri di cucina.
Mi sembra interessante sia come idea di dare alla salsa un colore, sia per il fatto ricorrente nelle ricette storiche di "dare corpo" a una salsa liquida per mezzo della mollica!
Io consiglio di aggiungere il sale e di abbinarla a uova, formaggi o carni.
Buona profumazione!La prossima volta che torneremo a parlare di lei potremo dire di altri utilizzi.
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