in riferimento alle numerose specie di menta di cui alcune sono spontanee e altre sono coltivate. Tutte le specie hanno praticamente le stesse proprietà.
Della menta si raccolgono le sommità che, come avviene per tutte le piante appartenenti alla famiglia delle
labiatae,
ricresceranno subito per dar vita al altre sommità. In particolare per la menta, questa sua qualità ha dato origine alla nascita di iconografie e simboli araldici come quello legato alla scritta "
recisa floret", tagliata fiorisce.
Ecco di seguito un piccolo riassunto degli utilizzi di cui ho trovato riferimenti:
FOGLIE:
medicinale (uso interno e uso esterno), cibo, colore (verde), detergenti, profumi, repellente per insetti
FIORI:
medicinale (uso interno e uso esterno), cibo
FUSTI:
colore (verde)
Per gli utilizzi culinari meglio usarla fresca. Può essere usata per aromatizzare insalate, frittate, salse, dolci, sciroppi, bevande, liquori...
Ippocrate la considerava un afrodisiaco, Plinio un analgesico.
Per uso interno ha proprietà digestive, stomachiche, rinfrescanti, toniche, antispasmodiche, antinfiammatorie delle vie aeree, bechiche, carminative, colagoghe, antireumatiche...
A me è capitato di usarla in caso di vomito e nausea sotto forma di infuso concentrato e gli effetti sono stati stupefacenti!
Vi segnalo anche un altro utilizzo. Vi ricordate quando abbiamo parlato di ortica? Strofinare foglie di menta sulla pelle irritata dall'ortica, ma anche da orticaria e da punture, può essere di gran sollievo per chi non è abituato alla sopportazione del "dolore"!
Questa volta, in cucina, useremo le sommità e ci faremo ispirare da una ricetta storica!
Pronti?