Fiori per un miele speciale
Il pallido Gambo del Dente di Leone
Stupisce l'Erba -
E l'Inverno d'un tratto diventa
Un infinito Ahimè -
Sul gambo si leva un'inusitata Gemma
E poi un chiassoso Fiore -
Il Proclama dei Soli
Che la sepoltura è finita -
Emily Dickinson, Poesie
Buongiorno amici, oggi è la volta del primo articolo sul tarassaco. Immaginiamo di trasformarci in insetti e andiamo a raccogliere i fiori!
Perché il tarassaco è uno dei fiori che un po' mi dispiace raccogliere
Sono sempre combattuta quando è ora dei fiori di tarassaco! Penso a quando e a dove raccoglierli per causare meno danni possibili al ciclo di riproduzione delle piante, agli insetti e soprattutto alle mie api che ne sono ghiotte! In effetti quando è ora di raccoglierlo non mi posso accontentare di una manciatina perché con il tarassaco preparo diverse ricette tra cui una bevanda che faccio assaggiare tutti gli anni agli amici di Valderica!
Oggi parleremo di un'altra ricetta, ma prima spiego il titolo dell'articolo.
Il tarassaco, in passato, veniva chiamato l'orologio dei pastori perché i suoi fiori si aprono al mattino e si chiudono la sera. Non solo, ci avvisano anche sulle previsioni perché si chiudono con l'arrivare del brutto tempo!
Ve la presento:
Il tarasaco -
Taraxacum officinale Weber s.l. -, è una pianta medicinale che sicuramente l'uomo ha usato fin dall'antichità, ma gli antichi non ne parlano molto forse perché esistono molte piante simili della stessa famiglia -
Asteraceae -. Antichi erbari lo citano con i nome di dente di leone, ma non vi si soffermano. E' solo a partire dal XV secolo che inizia ad essere "scoperto" dall'uomo e solo nel XX secolo viene universalmente che riconosciuto come pianta medicinale tanto che viene inventata la
tarassacoterapia.
Il termine tarassaco deriva probabilmente dal greco taraxo, disordine e takos, dolore o rimedio. Altri nomi comuni sono dente di cane, soffione, piscialetto, pisciacani...
Del tarassaco si raccolgono le foglie, i boccioli, le infiorescenze, il lattice e le radici.
Ecco di seguito un piccolo riassunto degli utilizzi di cui ho trovato riferimenti:
FOGLIE:
medicinale (uso interno), cibo
BOCCIOLI: cibo
INFIORESCENZE: medicinale (uso interno e uso esterno), cibo, colore (giallo)
LATTICE:
medicinale (uso esterno)
RADICI: medicinale (uso interno), cibo, colore (beige)
Come avete notato del tarassaco non si butta via niente!!! Possiamo mangiare le foglie in insalata o cuocerle, possiamo mangiare le infiorescenze fresche o realizzare dei macerati, possiamo mangiare le radici così come sono o trasformarle con la cottura o con la tostatura per realizzare un surrogato del caffè!!!
Il tarassaco, tra i vari principi attivi, contiene vitamine A, B, C, potassio e inulina.
Per uso interno ha proprietà stimolanti, amaro-toniche, digestive, stomachiche, diuretiche, depurative, epatoprotettive, ipoglicemizzanti, antinfiammatorie delle vie urinarie...
Questa volta, in cucina, useremo le infiorescenze e ci faremo ispirare da una ricetta storica di Loretta? Non so, lei dice di si! Secondo voi si può considerare storica una ricetta che lei fa da 30 anni?
Pronti?
Prima una precisazione. Il tarassaco è anche una pianta mellifera
ciò significa che le api amano bottinare i suoi fiori ed esiste in commercio il miele monofloreale di tarassaco. Sul web esistono numerosi articoli che parlano del miele di tarassaco, ma che in realtà non è miele. Si tratta di un falso miele prodotto con sciroppo di zucchero!!! State attenti!!!
Miele di tarassaco di Loretta Stella, anche se forse sarebbe meglio scrivere miele al tarassaco
"Raccogliere due o tre manciate di fiori di tarassaco. Metterli in una pentola con il succo di mezzo limone e un litro di acqua. Portare a ebollizione e lasciare il tutto a macerare per 12 ore. Filtrare il liquido in un barattolo di vetro e incorporare 1 kg di miele. Lasciare il barattolo aperto vicino a una fonte di calore -
lei lo mette sulla stufa - in modo da far evaporare l'acqua in eccesso" .
Loretta Stella è la regina sciamana del Monte Nerone che parla al “femminile”. Lei vive solitaria e vaga per il monte raccogliendo, preparando e sperimentando le erbe selvatiche di cui è un’esperta conoscitrice. Lei aspetta che le cose le vengano incontro: scarta ciò che non le interessa e fa spazio al resto, perché quello che arriva è tutto quello che le serve... Lei è la mia Maestra delle erbe!
In questa ricetta il miele, già ottimo medicinale, diventa eccipiente e si arricchisce delle proprietà del tarassaco trasformandosi in mellito. Questo miele è doppiamente un ottimo rimedio per il mal di gola!
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Buona raccolta e buona preparazione!
La prossima volta che torneremo a parlare di lei potremo dire di altri utilizzi.
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