L.
-, è una pianta medicinale che l'uomo ha usato fin dalla preistoria. Si tratta di un'erba spontanea a carattere biennale e perenne della famiglia delle
. Il termine achillea, lo abbiamo detto sopra, deriva da Achille, millefolium, da mille e da
foglia per le frastagliature di questa, simile a un millepiedi.
Dell'achillea di raccolgono foglie, fiori e radici.
Ecco di seguito un piccolo riassunto degli utilizzi di cui ho trovato riferimenti:
FOGLIE:
medicinale (uso interno e uso esterno), cibo
FIORI:
medicinale (uso interno e uso esterno), cibo
STELI:
divinatori
RADICI: medicinale (uso interno e uso esterno)
SEMI:
conservante del vino
Per usarla in cucina si possono raccogliere sia le foglie sia i fiori e usarli sia crudi sia cotti. E' considerata una pianta aromatica, non bisogna esagerare con la quantità perché il suo sapore è forte, ne bastano poche foglie!
Può essere usata per preparare frittate, risotti, ripieni, ma anche per aromatizzare formaggi, salse e liquori.
L'achillea, denominata anche millefoglio, erba dei tagli, erba del soldato
e stagnaferite, può essere seccata e usata per farne infusi.
Per uso interno ha proprietà amaro-toniche, antispasmodiche, stomachiche, digestive, sedative, diaforetiche, carminative, ipotensive...
Per uso esterno, in parte lo abbiamo già detto tra le righe, ha proprietà cicatrizzanti, antinfiammatorie...
Questa volta, in cucina, useremo le foglie e ci faremo ispirare da una ricetta di qualche decennio fa!
Pronti?